
Camminare come forma di conoscenza, contatto, apprendimento, crescita.
Serpeggiamo fra monti, connettendo fra loro cittadine, borghi, raccogliamo storie dal sapore antico, leggende, per portarle con noi e raccontarle nel borgo successivo, cantastorie itineranti, benandanti, vagamondo erranti. Partiremo e trasporteremo i preziosi doni incontrati nel cammino.
Storie di uomini e donne che valicano territori, a volte geograficamente vicini, spesso distanti per conoscenze e memorie.
Ogni borgo, villaggio, paese conserva le sue narrazioni, i suoi suoni e musiche tramandandole oralmente tra chi vive.
Tessendo il valico creiamo ponti di conoscenza, di riconoscenza, dando corpo e voce al territorio, grazie ad una rielaborazione in cammino di ciò che incontriamo e scopriamo.
2021 TESSERE IL VALICO 1.0
Nella prima edizione, ospitati dall’Associazione Vocabolo Macchia di Lugnano in Teverina, abbiamo attraversato i Monti Amerini (Tr) e collegato tra loro le storie di tre paesi. Fratticcia, Melezzole e Lugnano in Teverina. In ognuno di questi luoghi abbiamo sostato e ci siamo presi il tempo e lo spazio di scoprire. Storie di straordinari esseri umani, vicende storiche, racconti comici di realtà spesso vicine geograficamente e allo stesso tempo umanamente lontane. Ogni raccolta si è trasformata in una performance narrativa ed a ogni incontro pubblico seguiva una nuova raccolta e registrazione delle narrazioni. E’ stata messa in scena una performance narrata che ha saputo far ridere e divertire i cittadini!




















2022 TESSERE IL VALICO 2.0

Grazie al sostegno di Canyon Park Bagni di Lucca, il progetto Tessere il Valico ha attraversato e legato tra loro, 10 paesi dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Il progetto ha accolto anche due nuove figure, il regista Cesare Baccheschi e il nostro supervisore tecnico, progettuale e affidabile guida Jacopo Bardi.
Un viaggio durato 10 giorni alla ricerca di tracce invisibili che ci hanno portato a scoprire narrazioni uniche.
Storie di emigrazione, di lavoro, emancipazione, avventura, sfida, amore, guerra, cultura.
Tanti, proprio tanti gli sguardi incontrati, tanto il tempo dedicato a far nascere fiducia e intimità che hanno permesso l’apertura.
E poi, il tempo dell’ascolto, tutto s’interrompe, ci si lascia impressionare.
La storia, con gli occhi di chi ti parla, s’imprime come la pellicola di una foto.
Sedimenta, si trasforma, prende corpo e parola. Divenendo teatro.



















